domenica , 13 Ottobre 2024

colesterolo HDL LDL

il colesterolo è uno steroide, molecola lipidica. Il suo valore nel sangue dipende da 3 fattori:
i geni dei genitori,
come ci comportiamo a tavola, poichè è il risultato delle calorie in eccesso del cibo, oppure dal mangiar sbilanciato in favore dei cibi grassi, e
dall’attività fisica che facciamo, perchè la sedentarietà è un’aggravante nota. In questi ultimi 2 casi siamo noi i co-registi del referto del Laboratorio.

Il colesterolo è una sola molecola: la bontà del colesterolo “buono” o la cattiveria del suo agire, il colesterolo “cattivo”, sono funzione delle lipoproteine che lo veicolano, i carriers.
Colesterolo e trigliceridi sono idrofobi.

Le HDL (High Density Lipoproteins) si comportano “bene” perché veicolano 1/3 della molecola dal sistema vascolare e dal sangue verso il fegato, rimuovendolo dai depositi delle placche aterosclerotiche o contrapponendosi al suo deposito, smaltito poi come componente della bile; le LDL (Low Density Lipoproteins) mobilizzano quasi i 2/3 del colesterolo, e ciò dal fegato alle cellule bersaglio per il metabolismo specifico, favorendone però anche il deposito nella parete arteriosa, fenomeno classico dell’arteriosclerosi, soprattutto nelle arterie coronarie (!) ed in quelle di grosso e medio calibro. Una piccola quota dello steroide è veicolato dalle VLDL.

Ad ogni aumento dell’introito di acidi grassi saturi dell’1% dell’apporto calorico totale si ottiene un > del 2% dell’ LDL colesterolo (!) (fonte: Caretto A. et Coll. L’incerto ruolo dell’ipercolesterolemia nel soggetto anziano: quali ipotesi terapeutiche. ADI Magazine, dic. 2009; 4:395-399).

L’abitudine ad una sana prima colazione, con il 15-20% delle calorie giornaliere (fonte INRAN) comporta la riduzione della componente LDL colesterolo e dei trigliceridi (*) con maggior sensibilità all’insulina e quindi migliore tolleranza al glucosio (fonte: Farshchi H.R. et Coll. Deleterious effects of omitting breakfast on insulin sensitivity and fasting lipid profiles in healthy lean women. Am. J. Clin. Nutr.. 2005; 81: 388-396); la presenza di eventuali fibre dei cereali e frutta hanno gli stessi vantaggi suddetti (fonte: Blom W.A. et Coll. Ghreline response to carbohydrates-enriched breakfast is related to insulin. Am. J. Clin. Nutr. 2005; 81:367-375).

Il valore “totale” del colesterolo è la somma di quello presente nelle lipoproteine LDL e nelle HDL, aspecifico; quello che conta dal punto di vista del rischio cardio-vascolare è il rapporto tra colesterolo totale e HDL, buono se < a 5 nell’uomo ed < a 4.5 per la donna.

Le iper-dis-lipidemie, con > del colesterolo ed anche spesso dei trigliceridi, hanno cause congenite ed acquisite per patologie varie o stile di vita inappropriato. E’ un capitolo estremamente complesso ed in continua evoluzione conoscitiva, eziopatogenetica, biochimica e farmacologica.

Mi soffermo soltanto, perché più comprensibile e sicuramente più utile per l’informazione, sul problema delle iperlipidemie secondarie, sulle quali tanto potremmo fare in più evenienze:
obesità,
diabete mellito,
iperuricemia (gotta), uremia,
ipofunzione ipofisaria e tiroidea,

Edouard Manet – Bar aux Folies Bergère (part.)

nefrosi, cioè patologia del filtro renale (glomerulo) con perdita di albumine nelle urine,
abuso cronico di alcool (alcool -> acidi grassi -> trigliceridi),
ittero, insufficienza epatica,
lupus eritematoso sistemico,
stress con > del cortisolo e per lo stesso motivo la terapia glucocorticoidi (esempio classico quella per l’asma bronchiale),
terapia con estrogeni (pillola, menopausa, cambiamento di sesso per la femminilizzazione, altro),
porfiria acuta intermittente.

Il colesterolo interviene nella formazione dell’emoglobina e nella riparazione delle cellule, è il precursore della Vit.D, degli ormoni steroidei e degli ormoni sessuali (come androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone) nonchè della bile dalla quale viene ricaptato in parte a livello intestinale per ritornare al fegato inoltre è un fondamentale componente delle membrane cellulari.

Buono quello contenuto in: crostacei, salmone affumicato, ricotta, uova, no quello delle carni grasse ed insaccati.

(*) Utile al riguardo una pausa sul blog del mio Amico Pasquale.

 

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