domenica , 10 Novembre 2024

Scienze Infermieristiche e Corso O.S.S. DierreForm, Medicina: alterazioni dei parametri vitali e delle loro funzioni, lezione n. 29, modulo 10

logo ddg 1/2 faccettaQuesti articoli fanno parte di una serie di lavori da me preparati, dedicati agli Studenti O.S.S. (Operatori Socio-Sanitari) ad integrazione di quanto rilevabile nei libri a disposizione, ma credo che siano utili anche ai futuri Dottori in Scienze Infermieristiche soprattutto per il loro contenuto tecnico, agli utenti “curiosi”, ai Colleghi Medici ed ai ricercatori.

MODULO n. 10:
Lezione n. 29: ALTERAZIONI delle FUNZIONI VITALI e dei loro PARAMETRI.
Questo articolo fa parte di una serie di lavori da me preparati, dedicati agli Studenti O.S.S. (Operatori Socio-Sanitari) ad integrazione di quanto riportato nei testi a disposizione. Alcune esposizioni sono in realtà più per Colleghi e Personale Infermieristico,oltre che per utenti e ricercatori, ma una condivisione delle problematiche in classe con i discenti sarà senz’altro chiarificatrice.

Il rilievo delle funzioni vitali è fondamentale per orientarsi a definire e a quantificare uno stato patologico di un individuo e talora qualificarlo. Semeiotica, esperienza e diligenza sono strumenti necessari del caso.
Fondamentale è raccogliere appena possibile notizie sulla dinamica dell’evento e sull’anamnesi personale della persona in studio.

1) Turbe della coscienza:
stato vigile
di coscienza con Paz. orientato, cioè cosciente e ben consapevole del tempo e dello spazio;
stato confusionale acuto con Paz. confuso, cioè cosciente ma disorientato, tipo stordimento ed obnubilazione. Egli si guarda intorno, perplesso, cerca di riflettere e di capire. Lo si osserva ovviamente nel trauma cranico, da alcol, droghe, farmaci, labirintite ed altro.
stato soporoso: il Paz. reagisce solo a stimoli verbali e di toccamento deciso;
stato stuporoso: il Paz. reagisce solo agli stimoli dolorosi;
stato comatoso: il Paz. non reagisce né a stimoli verbali, nè di toccamento, nè dolorosi.

2) Controllo delle pupille:
normali come diametro e normoeagenti alla luce (torcia) con la miosi, restringimento del diametro pupillare, per proteggere la retina dalla luce intensa e diretta;
miosi (pupille piccole, ristrette per impulso del sistema parasimpatico) reagente alla luce per lesioni diencefaliche

S. di B.- Horner da H. Bailey, Semeiotica Chirurgica, 1965
Anisocoria in S. di C. B.- Horner lato dx (da H. Bailey, Semeiotica Chirurgica, 1965)

bilaterali di varia natura, traumatica in primis, lesioni ossee orbitarie, frattura scomposta di clavicola, traumi contusivi del collo, intossicazione da oppiacei (oppioidi) e derivati tipo eroina e morfina;
miosi non reagente alla luce per lesioni del ponte;
midriasi (pupille dilatate sotto stimolo del sistema ortosimpatico) da buio (fisiologica), intossicazione da cocaina, coma ipoglicemico, intossicazione da alcool, inalazione di etere e cloroformio, botulismo, trauma oculare contusivo, impiego dei farmaci dell’oculista, glaucoma, asfissia, anossia, morte (midriasi non reagente alla luce);
anisocoria (pupille di diametro diverso) per lesione bulbare, mesencefalica o ipotalamica. In caso di patologia aneurismatica della carotide, midriasi omolaterale; sindrome di Claude Bernard-Horner con miosi e sindrome dal lato malato. Nei traumi cranici laterali e talora nelle neoplasie, la parte con maggior sofferenza da edema può provocare una midriasi dal lato compromesso che, se si associa a bradicardia, può portare a coma e a morte. Ecco che in alcuni casi particolari ci si deve organizzare per eseguire un HGT.

3) Valutazione del respiro:
frequenza respiratoria, normale con 12-20 atti (escursioni)/ minuto, tachipnea per atti > a 25/min., bradipnea per un numero < a 12/min.. L’assenza della rilevazione del respiro si dice apnea accompagnata da midriasi;
ritmo, regolare, irregolare o caratteristico di lesioni neurologiche tipo Kussmaul con respiri lenti e profondi con apnea inspiratoria ed espiratoria, tipo Cheyne-Stokes a “cattedrale gotica”, respiro atassico di Biot-Savart irregolare ed imprevedibile, da lesione del bulbo, gasping con movimenti inspiratori inefficaci, tipo “pesce fuor d’acqua” per paralisi centrale del muscolo diaframma e morte;
ampiezza, normale o con respiro profondo o superficiale, qui spesso con tachipnea;
rumore: stertoroso, gorgogliante per ingombro delle vie respiratorie da corpo estraneo (catarro, terra, insetto, farina, dentiera, lingua retroposta ecc.). Rumore sibilante, da asma (spasmo bronchiale o broncospasmo) bronchiale o cardiaco (asma cardiaco per problemi di pompa ventricolare sin. con severo affanno, anticamera dell’edema polmonare, polmone umido). Sono cose già dette più volte!.
Saturimetro: per la pO2 e la F.C.

4) Alterazioni cardio-circolatorie:
ricerca con dito indice e medio del polso arterioso, cioè dell’onda ematica spinta dal cuore con la sistole, premendo un’arteria contro una superficie sottostante dura: polso radiale, femorale, carotideo (talora manovra pericolosa!), brachiale o omerale, sinonimo, rilevando:
frequenza, normale fra 60 e 90 bpm, < a 60 bpm si è in bradicardia, > 90 si ha la tachicardia;
se non si sente il polso il paziente è deceduto, o ha una P.A. bassa che non consente di rilevare l’onda, o si sta sbagliando la ricerca;

segnale pericolo

ritmo: in ritmo o aritmico per extrasistoli o F.A. (fibrillazione atriale). Se avete amici, parenti o pazienti con aritmie, fate l’esperienza preziosa di sentire e ricordare l’irregolarità. E’ bello e professionale aggiungere alla frequenza cardiaca il dato “polso ritmico o aritmico” che talora l’Infermiere non riferisce!!!
forza piena o sottile;
pressione arteriosa (P.A.), nella norma la sistolica fra 120 e 130 mmHg, ipertensione con pressione > 130/80 ed ipotensione per P.A. < a 90/60 mmHg.

5) Cute:
Colorito: roseo, normale;
pallido per vasocostrizione a causa di emorragia palese od occulta, cronica, shock, ipotensione e stress emotivo;
cianotico (bluastro) diffuso per ipercapnia (> della pCO2) per insufficienza cardiaca e/o respiratoria;
marezzato (coperto di chiazze cianotiche), talora nello shock e nelle fasi agoniche pre-morte;
eritematoso (rossastro puntiforme, a chiazze o diffuso) per esposizione al caldo, al sole, da ipertensione, eccitamento emotivo. Ma come vi ho detto nella ossigenoterapia, un eccesso di O2 fà danno, con > della pCO2 e guance e pianta dei piedi arrossati con il Paziente che vi dice: “mi bruciano i piedi”, quando non va in coma ipercapnico (eccesso di CO2). Ricordatelo!!! Può essere un danno iatrogeno.
itterico (giallastro) con > della bilirubuina per alterazione grave della funzione epatica di varia origine.

6) Temperatura e stato della cute:
fresca e umida, segno di shock o ansia;
fredda e bagnata perché il corpo sta disperdendo calore con la sudorazione;
fredda, umida e cianotica per intossicazione da oppioidi e ricordo la miosi di accompagnamento;
fredda e asciutta per esposizione al freddo;
calda e asciutta per febbre elevata o esposizione al calore (colpo di calore), ambiente o sole;
calda e umida: come sopra, ma con sudorazione in fase di defervescenza;
pelle d’oca con brividi, batter di denti, respirazione superficiale, cianosi labiale e cute pallida per reazione al freddo con vasocostrizione, malattie infettive contagiose, dolore, paura, stress emotivo.

7) Eventi traumatici:
per trauma si intende l’insieme di tutte quelle lesioni avvenute in seguito all’azione di agenti fisici esterni all’organismo quali:
energia cinetica (tutto ciò che avviene per un agente che abbia un peso definito o definibile e che sia in movimento), tipo contusione, lussazione, distorsione, frattura, ferita penetrante, schiacciamento ecc.;
caldo e freddo: lesioni termiche ad alta (ustioni) e bassa temperatura (geloni);
elettricità con lesioni fisiche solo locali o sistemiche, cioè dell’organismo in toto (elettrocuzione).

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