venerdì , 26 Aprile 2024

acido lattico

pesetti bicipitiacido lattico: c’è qualcosa di nuovo da sapere al riguardo, per noi di palestra e non per i Tecnici ovviamente, secondo studi del 2004 (fonte: Am. J. Phys., 287, 2004, R502-R516).

Gli ioni H+ che si accumulano, provenienti dalla scissione dell’ATP in E. e fosfato per la “nostra” attività, partecipano ad importanti reazioni intra-cellulari con l’attività energetica prodotta dai mitocondri (respirazione mitocondriale).

Durante l’esercizio spinto, molto intenso, si forma l’acidosi (l’acido lattico non ancora compare), per accumulo nei muscoli di ioni idrogeno provenienti dalla scissione del G. attraverso la via metabolica della glicolisi, che fornisce anche 2 molecole di acido piruvico: le fibre muscolari interessate al riguardo sono quelle a contrazione rapida, dette bianche, per la forza esplosiva, acuta, cioè di breve durata.

Ogni molecola di acido piruvico ingloba 2 ioni H formando infine l’acido lattico, che risulta pertanto essere una conseguenza dell’acidosi, e non la causa, così come non è responsabile del fenomeno “fatica”, dovuto all’ipoglicemia; l’acido, captato dal fegato, contribuisce alla ricostituzione del glucosio impiegato a fini energetici.

Quindi l’acidosi cellulare si potrebbe combattere > l’attività respiratoria (metabolica) dei mitocondri.

L’acido lattico si accumula nei muscoli, ma non oltre le 2 ore, durante l’attività motoria, già a partire da basse intensità di esercizio, provocando una sensazione di bruciore, di dolore e quindi di fatica, inibendo lo sviluppo dei mitocondri, così come avviene dopo uno sforzo intenso, prolungato: da qui stop esercizio.Vedi qualcosa di più su dolore muscolare e fatica.

La sua presenza richiede E. con un reintegro dei carboidrati per ricostruire le riserve di glicogeno. (fonte: A. Nicolai et Coll., Sport: fisiologia, metabolismo, nutrizione. 2008, S.O.D. di Dietetica e Nutrizione Clinica, AOU Ospedali Riuniti, Ancona, pag.73).

Utile la riflessione sulla “bontà” finalistica della stanchezza, dove un’ulteriore prosecuzione dell’esercizio non solo non è più allenante, ma dannosa dal punto di vista biologico!

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