venerdì , 19 Aprile 2024

quinoa

pianta erbacea a sviluppo infestante, coltivata in America del Sud e Centro America da oltre 5.000 anni, soprattutto tra Bolivia e Perù, fu definita “la madre di tutti i semi” o chisiya mama, o “grano d’oro“, cibo abituale per Aztechi ed Incas.

Come l’amaranto, appartiene alla stessa famiglia delle bietole, barbabietole e spinaci e quindi è erroneamente ritenuta un cereale.
E’ ricca di tutti gli AA essenziali (!), sali minerali, fibre, Vit.B e C, calcio, fosforo, ferro, potassio, magnesio ed in  acido linoleico; è priva di glutine e di acidi grassi saturi.

Pianta molto generosa poichè non richiede attenzioni o trattamenti e quindi resistente, si coltiiva sia a livello del mare che in montagna; si presenta con oltre 200 varietà con semi neri, bianchi e rossi (vedi i 9 colori sulla tavola).

Alimento prima molto economico, ora molto caro, dal 2012 credo, per il suo alto valore nutrizionale: costa oltre 8 E/Kg, ed è di non facile reperimento.
Io la amo molto per il suo gradevole profumo e sapore di pane fresco misto a verdure. La faccio bollire con pochissimo sale e quando i semi compatti cominciano ad aprirsi, sfogliarsi, chiudo il fuoco, metto il coperchio ed aspetto qualche minuto prima di scolarli con il passino del thè. Tengo anche da parte l’acqua di bollitura per allungare un eventuale mix di uova sode, insalata, cereali, patate rosse o pezzetti di pesce azzurro (sgombro e salmone) alla piastra, poi olio extravergine di oliva abruzzese.

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