energy drinks

sono bevande analcooliche ricche di “energia”, che la pubblicità in modo prepotente propone senza scrupoli soprattutto per l’eventualità del frequentissimo abuso.

Contengono infatti sostanze stimolanti sia l’attività mentale che il sistema cardio-circolatorio, con ritardo della percezione della fatica e sensazioni di grande attenzione ed attività, ma di converso si corrono rischi di ipertensione arteriosa, eccitazione psichica, disidratazione da sudorazione eccessiva e diarrea, gastrite ipersecretiva, nervosismo, insonnia, iperattività.

I cocktails sono a base essenzialmente di caffeina, talora 2 – 3 volte oltre la quantità giornaliera consigliata (250 – 300 mg.), guaranà, ginkgo biloba, eleuterococco, ginseng, creatina, carnitina e taurina, glucuronolattone (molto soggetto a critiche) responsabili dei maggiori effetti e rischi indotti dalla bibita, oltre a zuccheri, acqua, vitamine spesso in grave ed inutile eccesso sul fabbisogno giornaliero, estratti ed elaborazioni di altre sostanze vegetali, integratori, sali minerali e coloranti.

Il pericolo di queste bibite, come detto sopra, è l’abuso ed i danni correlati, il rischio di dipendenza, per lo più psicologica, oltre alla pericolosa interazione delle numerose sostanze presenti con farmaci normalmente e cronicamente assunti dal consumatore, tipo aspirina, anti-aggreganti piastrinici, anti-coagulanti, anti-ipertesivi, farmaci neuro- e psico-tropi. (fonte: etichette informative delle bibite il cui costo è piuttosto elevato!). Altro pericolo frequente è l’effetto sinergico con la maggior parte delle droghe, cioè il potenziamento degli effetti negativi.

In Europa alcuni di essi sono vietati: in Norvegia, Francia e Danimarca.