venerdì , 29 Marzo 2024

Ab anti-HIV

rileva la presenza di anticorpi anti-HIV (human immunodeficiency virus), nulla dicendo però sul quadro clinico dell’AIDS, presente o no.

Questo testo l’ho preso dal sito del Ministero della Salute: www.ministerosalute.it/hiv/ paginaDettaglioHiv .jsp?id=185&menu=test.

Per sapere se si è stati contagiati dall’HIV è sufficiente sottoporsi al test specifico per la ricerca degli anticorpi anti-HIV che si effettua attraverso un normale prelievo di sangue. Il test anti-HIV è in grado di identificare la presenza di anticorpi specifici che l’organismo produce nel caso in cui entri in contatto con questo virus.

Se si sono avuti comportamenti a rischio è bene effettuare il test al termine del sesto mese dall’ultimo rischio di contagio (periodo finestra) poiché gli anticorpi anti-HIV possono presentarsi anche entro sei mesi di distanza dall’esposizione al contagio.

Bisogna tenere presente che durante il cosiddetto “periodo finestra” (periodo di tempo che va dal momento del contagio a quello della comparsa degli anticorpi) è comunque possibile trasmettere il virus pur non risultando positivi al test.

La Legge italiana (135 del giugno 1990) garantisce che il test sia effettuato solo con il consenso della persona. Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti

a rischio sarebbe opportuno effettuarlo.

Per eseguire il test, nella maggior parte dei servizi, non serve ricetta medica; è gratuito e anonimo. Le persone straniere, anche se prive di permesso di soggiorno, possono effettuare il test alle stesse condizioni del cittadino italiano.

Per tutte le coppie che intendono avere un bambino sarebbe opportuno sottoporsi al test per la sicurezza del neonato.

Il risultato del test viene comunicato esclusivamente alla persona che lo ha effettuato. Sapere precocemente di essere sieropositivi al test dell’HIV consente di effettuare tempestivamente la terapia farmacologica che permette oggi di migliorare la qualità di vita e vivere più a lungo.

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