venerdì , 29 Marzo 2024

Il corpo umano: poesia di Alessio Vittorio Di Meco

Il mio Amico Vittorio mi ha mandato questa sua poesia, ingegnosa, intelligente ed arguta: mi fa piacere pubblicarla.
In essa c’è anatomia, fisiologia, un po’ di patologia, tanta inventiva ed arte verbale creativa.

Del corpo umano: quel che non si vede.

Un sole che s’infila
nella selva
e brilla come gemma
tra le foglie,
tra le rovine
che il cammino lascia
nascosto nell’involucro
che cambia.

M’addentro
nel mio corpo sconosciuto
per esplorare
questa meraviglia
che m’ha permesso
d’essere chi sono
e mi trasporta ancor
per questa via.

Ruscelli rossi
diramati a mille
dipartono dal monte
che dà vita.

Pulsa come ossesso
senza sosta
e ci permette
di narrare storia.

L’uscio dell’aria
che si para avanti
si gonfia e poi s’affloscia inuso
quando quiete
mostra la presenza
diversa con l’affanno
e la fatica.

Lavorano minute maestranze
per favorir
la fonte d’energia
che se si blocca per anomalia
si rischia di finire
il viaggio preso.

Organi sparsi utenti e servitori
s’impegnano silenti
per prevenir pecca.

Ancora addetti dentro tubature
separano il bisogno dall’eccesso.

Le scorie
che si formano al cantiere,
spazzate da inservienti
svelti e ligi
s’accalcano in raccolta a fine corsa
e lasciano la casa mai graditi.

La macchina è perfetta
al banco prova e resta tale
se la si rispetta.

Se poi si spreca tempo all’apparenza
non v’è lamento
che rimborsi e scusi.

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