glicoproteina del sangue sulla quale la trombina agisce per la formazione della fibrina che fa parte del coagulo emostatico. Da considerare anche come una proteina attivata dalla infiammazione, come l’> della VES e della PCR.
La sua adesione ai globuli rossi li rende meno “elastici”, più rigidi, < la loro compliance di superficie con turbe possibili di aggregazione anche delle piastrine, nel transito in piccoli capillari periferici, soprattutto quando < la velocità del flusso, per vari motivi non fisiologici.
L’iperfibrinogenemia è pertanto una situazione a rischio di ipercoagulabilità, cioè di trombofilia, ma al momento non di screening di rischio cardio-vascolare per problemi di variabilità plasmatica e di omogeneità di metodiche laboratoristiche.
>: talora nelle mestruazioni, gravidanza, malattie infiammatorie acute e croniche, fra le quali l’arteriosclerosi, pillola anti-concezionale, fumo.
<: < o assente in patologie congenite, epatopatie gravi, coagulopatie severe tipo coagulazione intravascolare disseminata (C.I.D.) durante patologie mediche e chirurgiche, con quadri clinici cronici (oncologia soprattutto), ma per lo più improvvisi, talora drammaticamente gravi.
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