L’Associazione Donatori di Sangue A.Do.S. ha oltre cinquanta anni di storia.
Riconoscere e definire il ruolo delle Associazioni dei Donatori di Sangue è compito non facile ma possibile se si tiene conto della loro storia e delle dichiarazioni dei diritti dell’uomo e del malato.
La storia della nostra gente nella sua dimensione locale (ma non localistica) deve essere ripercorsa con attenzione anche per quanto attiene i donatori di sangue per poterne capire la forte vocazione al volontariato e quindi alla libera internazionale spontanea scelta di impegnarsi per l’uomo in generale e per il malato in particolare; ed è proprio quello che ha ispirato e guidato il sorgere ed il vivere dell’A.Do.S. di Lanciano nei suoi ormai quasi quarant’anni vissuti attraverso il dibattito sui problemi della società, muovendo dalla formazione e dall’illuminazione delle coscienze, cercando di trovare soluzioni al grave problema del fabbisogno di sangue.
È bene ricordare che il primo nucleo di donatori nella nostra città è nato nel 1956 con la denominazione di A.S.Do.S. – Associazione Studentesca Donatori di Sangue – a seguito dei noti fatti di Ungheria in rivolta contro il regime comunista sovietico.
Il Canonico Don Renato Aurini di Chieti volle interessare i giovani di allora di prendere coscienza del valore della libertà aiutando quelle popolazioni insorte per riconquistare la libertà, attraverso il dono del sangue. E l’iniziativa trovò subito accoglienza tra i giovani frentani e nacque, appunto, l’A.S.Do.S. il cui presidente fu l’allora studente liceale Giuseppe (Pepé) Levante.
Per aprirsi e rinnovarsi ancora di più, nel dicembre del 1970, insieme ad alcuni amici, pensai di costituire l’attuale A.Do.S. con la preoccupazione di cogliere la realtà imminente dell’esistenza, ma anche e soprattutto per aprirci ad una visione sempre più ricca del senso di fraternità della vita cristianamente intesa e, più in generale, dell’esistenza umana.
Sostanzialmente due sono stati e sono i principi ispiratori della nostra Associazione: solidarietà sociale e sussidiarietà, e conseguentemente il riconoscimento del valore della dignità della persona; si tratta di principi non chiusi in se stessi ma intesi nella loro verità di realtà aperta e per ciò capaci di costituire il fondamento naturale dell’azione sociale dei donatori e del loro impegno nel campo dell’educazione alla solidarietà.
Che il futuro trovi sempre gli “adosiani” in prima fila per generosità ed impegno, nell’anonimato e nella gratuità, senza clamori, un umile costante servizio a coloro che hanno bisogno di sangue per recuperare la propria salute. Con questo augurio, che è una sfida ed impegno, accompagno volentieri questo sito web che nasce nella nostra città.
Bernardo Razzotti, Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti e Pescara.
Risposta – Grazie, Amico Bernardo, e non solo da parte mia, ma da parte anche di chi ha cuore per intendere. Questa tua relazione è chiara, pulita, efficace, storicamente bella e generosa, stefano.