serendipity

parola che origina da Serendip (o Sarandib), attuale nome dello Sry Lanka (città brillante, risplendente), già Ceylon.

Il suo significato lo si può definire, d’accordo con il racconto di Cristoforo Armeno sulle esperienze di un viaggio dei tre figli di Giaffer, Re di Serendip, come lo scoprire qualcosa di culturalmente od emotivamente prezioso, ovvero utile, immediatamente o nel futuro, mentre si cerca o ci si muove per un obiettivo completamente diverso. L’accidentalità degli eventi, la curiosità e la sagacia dell’attore rappresentano le chiavi di volta per la realizzazione dell’esperienza.

Se sei interessato al riguardo puoi leggere, in verità con un po’ di difficoltà per la non scorrevole narrativa, ma comunque spinti da una grande ed incalzante curiosità, il libro di Merton e Barber “Viaggi e avventure della Serendipity”.

Al riguardo, un mirabile esempio di serendipity:
Cristoforo Colombo: “ciao ragazzi, voglio andare in oriente, passando per ovest”!

In campo medico, splendida conferma ideologica e culturale con Luigi Pasteur (Dole, dip.to del Giura francese, 27 dicembre 1822 – Marnes-la-Coquette, Ile de France 28 settembre 1895): “…il caso favorisce solo la mente preparata…” ed esempi di serendipity, con Rontgen e Fleming.
Wilhelm Conrad Rontgen (Remscheid, Germania, 27 marzo 1845 – Monaco di Baviera 10 marzo 1923) con la scoperta dei Raggi X, Nobel per la Fisica nel 1901,  ed Alexander Fleming (Lichfield, Scozia, 6 agosto 1881 – Londra 11 marzo 1955) con la scoperta della penicillina nel 1929, quindi Nobel per la Fisiologia e Medicina nel 1945.
Nel 1986 una ricerca sulla cadiopatia ischemica con il Sildenafil (Lab. Pfizer, Inghilterra) scopre la sua sorprendente azione e quindi l’applicazione clinica (Viagra) nella patologia disfunzionale erettile dal 1991.
Nella Fisica, il 23 settembre 2011, al CERN di Ginevra: lo studio della attività dei neutrini elettronici fa casualmente scoprire la loro eccezionale velocità, > dello 0.0002% di quella della luce; ma è stato in realtà un errore di calcolo. Per la gioia di Einstein!