giovedì , 28 Marzo 2024

Giuseppe De Joannon: Mineralogia in Versi (alcuni elementi)

Il Prof. Giuseppe De Joannon (Messina, 07.05.1920 – Lanciano, Ch.

Prof. Giuseppe De Joannon (1920 - 1999)
Prof. Giuseppe De Joannon (1920 – 1999)

06.04.1999), é stato docente di Scienze Naturali nel Liceo Classico lancianese dal 1948, ha avuto esperienze universitarie ed ha partecipato a vari concorsi di Poesia nazionali ed internazionali ottenendo diversi lusinghieri successi.
La Sua opera “Mineralogia in Versi”, Grafiche Edi, Santa Maria Imbaro (Ch) del luglio 1997, tratta, secondo il Prof. Bartolo Baldanza (1895 – 1962), già Ordinario di Mineralogia nell’Università di Messina e Perugia,
“ogni più importante specie o gruppo di minerali, sotto l’aspetto fisico, chimico, giaciturale ed applicativo, in forma garbata, acuta, in una conversazione poetico-naturalistica che rappresenta un raro evento al quale bisogna tributare un riconoscimento speciale”.

Dei numerosissimi minerali descritti nell’opera, riporto

collezione minerali Prof. G. De Joannon (1)
collezione minerali Prof. G. De Joannon (1)

solo alcuni degli elementi presenti nella mia categoria “biochimica“, sezione “doctor“, e cioé: solfo, arsenico, bismuto, oro, argento, (platino), rame e ferro, lasciando gli altri costituenti alla eventuale lettura del prezioso libro.
Preciso che l’originale esposizione in versi prevede numerosi capoversi, che per motivi di spazio, raggruppo secondo la

zolfo fonte: http://www.webmineralshop.com/area_articoli/aamottura.htm
zolfo (fonte)

rima.

Solfo (S, elemento nativo metalloide) o zolfo.
Alcune cognizioni di questo minerale, a molti sono note all’epoca attuale.
Per suo svariato impiego, non c’é persona infatti, che già non l’abbia usato con risultati esatti.
Nativo a volte trovasi, o spesso combinato, formando ora il Solfuro. ovvero anche il Solfato.
Cristallizzato trovasi, col suo color citrino, nel sistema rombico e in quello monoclino.
Chi l’ha scaldata all’aria, in breve tempo vide, la sua trasformazione in quella di Anidride.
Però se si sublimano i suoi vapori ingrati, i fiori dello zolfo, s’hanno cristallizzati.
E’ in vero fragilissimo con viva lucentezza, non é buon conduttore, e ha debole durezza.
Vulcani semispenti sono le “solfatare”, e per sublimazione si vuole ricavare.
Da noi son ben note Pozzuoli e la Vulcano, ma grande produttore é il Giappon lontano.
Pur la Sicilia bella, terra di dolce incanto, possiede giacimenti che son onore e vanto.
Da secoli sfruttati dal tempo dei Romani; o quanto logorio di muscoli e di mani…
Nelle province sicule rinviensi accompagnato da vari minerali, o a gesso associato.
E giacimenti analoghi, a quelli su indicati, rinvengonsi in Romagna, da tempo lavorati.
Un metodo antichissimo con poco rendimento é quel dei “calcaroni“, ma porta nocumento
all’aria, irrespirabile, alla vegetazione, pper l’anidride tossica che intorno si dispone.
Adesso non è in uso; e viene adoperato quello dei forni Gill, con buoni risultati.
Oggi però primeggian per l’abile estrazione solo gli Stati Uniti con ricca produzione.
Col metodo di Frasch trivellasi il terreno, lo zolfo non ha ganga (°), é puro, nel suo seno.
Come già sopra dissi, é largamente usato nelle diverse industrie, e viene adoperato,
come anticrittogamico anche in agricoltura. Lo zolfo é un vero dono che ha dato lanatura.

Giova in medicina contro le nevriti, le malattie cutanee, faringo-laringiti.
(°) ganga: massa amorfa calcarea

Arsenico (As, metallo fragile).
Un grande illustre chimico, morto miseramente, quando nel Settecento cadeva orrendamente
la gente sul patibolo; con destro esperimento fu il primo ad accettarne le doti di elemento.
Color bianco ghrigiastro o scuro ed appannato, (se lo si espone all’aria, poiché viene ossidato),
vivo splendor metallico, sistema trigonale, in breve, i caratteri di questo minerale.
E’ un non metallo anfotero, perché da sempre o quasi,
in soluzione acquosa, sia acidi che basi.
Innocuo in dosi piccole, ma molto velenosi son tutti i suoi composti; e sintomi nervosi,
e vomito e diarrea riducono il paziente astenico, cianotico; la morte v’é presente.

Ma se si arriva in tempo, l’antidoto più usato (oltre la lavatura gastrica) vien dato
da acqua albuminosa, da latte o da carbone; così fuori pericolo l’infermo si dispone.
Presentasi in filoni, ma spesso con “barite, realgar, orpimento, galena, antimonite”.
L’arsenico nativo rinviensi specialmente a Freiberg, in Sassonia; ma é pur presente
nel Canada, nel Cile, in quel dell’Arizona e nella Louisiana, da in qualche zona
del Sarrabus in Sardegna; a Sondalo si nota nell’Alpe Stabiello, sul monte ad alta quota.
Viene impiegato in specie, (son gli usi principali) èer indurre il piombo, e a far medicinali.


Ascopo… delittuoso o per insetticidi; gli arseniali son mortali topicidi
.

Bismuto (Bi, metallo fragile).
Anche il bismuto trovasi come il suddetto Arsenico cristallizzato in forme d’aspetto romboedrico:
ma solo raramente con poca distinzione; con Solfo e dello Ioduro si ha la formazione
d’ioduro di bismuto
sostanza cristallina di un bel colore rosso; non é la Bismutina.
O lievemente roseo, o bianco di colore, ha come l’antimonio metalico splendore.
Venne nel Settecento da Hillot isolato, da Geoffrey e da Younger fu poi qualificato.
E’ spesso combinato con Solfo e l’Antimonio, in rocce ed in filoni di Quarzo fu trovato.
Alcuni suoi composti son noti in medicina per varie applicazioni: quelli ad azion salina.
Curata é la sifilide; quale refrigerante di parti infiammatorie e pur disinfettante.
Usato per far leghe, (il punto di fusione essendo molto basso) e leghe antifrizione.
Diffuso é in Sassonia, é priva la mia Italia, s’estrassero esemplari nel Queensland (Australia).
Ma sol nella Bolivia ci son dei giacimenti di bismuto nativo, ancor più possenti.

Oro, Argento, (Platino) (metalli nobili).
Di tre metalli nobili: Platino, Argento e Oro, che han delle proprietà comuni tra di loro,
m’accingo adesso a scrivere, trattando solo in breve, poiché tanta materia, trattare ancor si deve.
Credi lettore mio, pensa che ancor di questa materia astrusa e arida che a molti é indigesta,

ancor vergarne devo con faticoso ardore e forse nelle quiete delle notturne ore.
O Musa, o Dea ispirami, aiutami a cantare, sorreggi il verso mio, nel tortuoso andare.

Oro (Au):
Il nome é dal latino. Ben noto da millenni ai popoli del mondo, che per averlo, indenni
non furono giammai; che lotte sul pianeta,
che stragi per raggiungere la “desiata meta”:
l’oro, metallo nobile, sì tanto malleabile, dagli acidi comuni del tutto inattaccabile.
Ma solo l'”Acqua Regia” (miscuglio di cloridrico fortissimo, fumante,
con altrettanto nitrico
volumi tre ed uno, questa é la proporzione), l’attacca e lo discioglie senza esitazione.
Cercaron gli alchimisti (“pietra filosofale) di trasformar metalli in questo minerale.
Rimase solo un sogno; però la loro azione servì a nuovi metodi di sperimentazione.
In cubi o in ottaedri rinvengonsi i cristalli, ma son piuttosto rari e in ciottoletti gialli.
Se mostransi rossicci, del Rame v’é presente, se sono gialli scuri del Bismuto é frequente.
E’ questo “l’oro nero” nomato Maldonite in quel dell’Australia; la forma Perpozite
contiene nel “Palladio”, é in terra brasiliana; la varietà Rhodite é in quella colombiana.
Trovarsi può in filoni assieme alla Pirite, con matrice di Quarzo ed anche di Calcite.
Questi son miniere di origine primaria; vediamo adesso quelle che l’hanno… secondaria.
L’origine è detritica: selvagge acque correnti che rodono le rocce, formando giacimenti.
Diffuso nel Perù e negli Stati Uniti, dove si trova “in tasche” o “rivoli” o in “pepiti”.
Ma l’Africa del Sud possiede giacimenti nel Transvaal, a Johannesburg, che son tanto imponenti.
Da noi in Val d’Aosta, o in sabbie del Ticino e d’altri fiumi alpini, però solo pochino.

Argento (Ag):
Il nome vien dal greco: “arghè, arghèntos”, bianco,
splendido, abbagliante; rinviensi spesso al fianco
dell’Oro e del Mercurio che sono impurità.
Metallo duttilissimo quanto malleabile, il Nitrico e il Solforico
lo rendono attaccabile.
Se lo si espone all’aria, l’Argento, lentamente, per l’Acido Solforico,
che in tracce v’é presente,
diventa scuro o nero, perché s’é cambiato col Solfo ed in Solfuro
si vede trasformato.
Assente sfaldatura, metallico splendore, di tenera durezza e bianco di colore.
E’ nel monometrico in cubi o in ottaedri, non mancano cristalli rombododecaedrici.
Di solito presentasi d’aspetto imitativo, dentritico o allungato, con stato pur nativo.
Nel Canada, Norvegia, Sassonia, Uniti Stati, esistono giacimenti da tempo già sfruttati.
Nel Sarrabus in Sardegna, trovansi appena appena, scarsissimi trovanti d’argentea galena.
Il Cile e specie il Messico posseggon giacimenti, che possono chiamarsi copiosi ed imponenti.
**********
Di tutti i suoi composti (ma non é un minerale) vi voglio menzionare “la Pietra Infernale”,
dal nome alquanto orribile, in medicina usata per causticar ferite ribelli alla pomata.
Chimicamente é solo un neutro nitrato, ma che dolor atroce, può dir chi l’ha provato!

Per argentar gli specchi viene anche adoperato se ad un composto organico, l’Aldeide, é mescolato.

Rame (Cu):
Noto, conosciutissimo dell’era patriarcale, qualche millennio prima, fu questo minerale.
Duttile e malleabile, colore rosso vivo, rinviensi certe volte in stato pur nativo.
Della corrente elettrica é un bravo conduttore, ed ha come elemento metallico splendore.
Cristalli monometrici il cubo e l’ottaedro, presentano sì spesso il tetracisesaedro.
Fonde al cannello e s’ossida, sì, molto facilmente, tinge con un bel verde
la rossa fiamma ardente.
Il nitrico lo scioglie con la formazione dell”ipoazotide”. Questa é la reazione.
Di alcuni suoi composti che tratterò in appresso ricordo, in ateprima, un sale, che sì spesso,
come anticrittogamico, dai contadini é usato: é il “vetriolo azzurro”, solfato pentaidrato.
La nota “bordolese poltiglia”, viene data da calce e dal solfato; in Francia adoperata,
per prima, contro i ladri di viti, che frequenti eran le ruberie ai grappoli pendenti.
L’industria se ne serve (son gli usi principali) unendolo a metalli in alte percentuali.
S’hanno così le leghe. Per ottener solfato, per condutture elettriche, utensili, é impiegato.
In Spagna e in Liguria, possiede giacitura; (dimenticavo dire che ha sfaldatura oscura).
Solo nel Nord America, c’é una località dove il metallo affiora in grande quantità.
E’ il Lago Superiore. Qui furono trovate masse considerevoli di varie tonnellate.
Presente é in Australia, nel Messico ad Oneta, nel Cile, negli Urali, Toscana: ad Impruneta.
Il nome é originario da un’isola orientale, quella di Cipro, un tempo ricca di minerale.

Ferro (Fe):

Secondo alcuni é il Lepsius, noto già in Egitto, cinque millenni prima che il grande Cristo invitto,
spandesse il triste suolo di luce sua divina; e tre millenni avanti nella lontana Cina.
Di solito presentasi in masse, con struttura pseudo-cristallina, e chiara sfaldatura.
Ma soprattutto in granuli oppure in masserelle (cristalli molto rari) o in esili lamelle.

collezione minerali Prof. G. De Joannon (2)
collezione minerali Prof. G. De Joannon (2)

Sistema monometrico e viva lucentezza color grigio lucente, mezzana la durezza.
Solubile negli acidi, s’ossida facilmente; carattere magnetico possiede fortemente.
Unito a del Nichelio, lo vedi normalmente; quale ferro nativo quasi esclusivamente,
in quelle masse cosmiche a nome meteoriti, che prevalendo il ferro, son dette sideriti.
Metallico, in Groenlandia, forse con Pirrotina. Trovasi nel Basalto o in roccia serpentina.

ghirigori

Ebbi più volte occasione di parlare con il Professore, sicuramente arricchendomi di cultura, ma apprezzandone anche la profonda eleganza dell’animo, la saggia semplicità morale e la splendida fluenza del Suo dotto eloquio.

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